Cos’è il VibeCoding: un nuovo paradigma tra tecnica e percezione
Il termine VibeCoding nasce dalla fusione tra vibe (vibrazione, percezione, atmosfera) e coding (programmazione), e indica un approccio alla scrittura del codice orientato alla coerenza percettiva e alla user experience fin dalle fasi più tecniche dello sviluppo. A differenza della programmazione tradizionale, in cui l’accento è posto su funzionalità, performance e struttura, il VibeCoding porta il focus sull’intenzione comunicativa e sull’armonia tra logica e percezione umana.
A livello pratico, un codice scritto in ottica VibeCoding:
è modulare ma narrativo, pensato per riflettere l’identità e i valori del brand già nell’architettura delle funzioni;
adotta naming semantico e orientato all’empatia, con variabili e funzioni che raccontano il comportamento del software in modo intuitivo;
si basa su workflow che rispecchiano il percorso mentale e percettivo dell’utente finale, non solo le logiche del database.
Dal punto di vista della struttura front-end, VibeCoding significa disegnare componenti che non solo siano responsive e accessibili, ma anche visivamente e sensorialmente coerenti con il contesto d’uso (colori, movimenti, ritmi di caricamento e feedback). Sul back-end, significa progettare logiche di gestione dati che siano flessibili, prevedibili e progettate pensando a chi ne usufruirà — spesso un cliente non tecnico che vuole potersi muovere agilmente tra dati, strumenti e insight.
Perché il VibeCoding rappresenta una rivoluzione nella progettazione software
Nell’era dell’iper-personalizzazione e dell’AI generativa, l’interfaccia non è più un contenitore, ma parte integrante dell’esperienza di marca. Il VibeCoding risponde a questa trasformazione portando nel codice i principi del design emozionale, della psicologia cognitiva e della narrazione digitale.
Uno degli aspetti più innovativi del VibeCoding è la sua capacità di:
ridurre la distanza tra sviluppatori, designer e utenti finali, creando un linguaggio condiviso che parte dal codice;
facilitare l’adozione del software da parte del cliente, poiché ogni funzione è progettata per essere intuitiva e prevedibile, minimizzando il bisogno di formazione;
garantire consistenza cross-platform, grazie a una filosofia di sviluppo che lavora sui tempi percettivi e non solo sui tempi macchina.
Nel contesto B2B, dove i software spesso vengono percepiti come “freddi” o “tecnici”, il VibeCoding permette di umanizzare anche le piattaforme più complesse, migliorando engagement e fidelizzazione.
Applicazione concreta: come Tecnotrade ha usato il VibeCoding per migliorare l’esperienza di un cliente B2B
Uno dei clienti di Tecnotrade è una rete di rivenditori di componentistica tecnica, con un portale che include cataloghi dinamici, flussi di preventivazione personalizzata e aree riservate per gestire listini e documenti.
Il problema principale?
Il sistema precedente, pur funzionando bene dal punto di vista tecnico, era percepito come lento, complicato e impersonale.
Gli utenti faticavano a orientarsi, i commerciali si perdevano nei filtri, e l’interfaccia sembrava un insieme di moduli scollegati.
Il team di Tecnotrade ha applicato i principi del VibeCoding su tre livelli:
Refactoring semantico del codice: ogni modulo è stato riscritto dando ai componenti nomi descrittivi e coerenti con il flusso utente (es. initCatalogFilter() → highlightRelevantOffers()), favorendo la leggibilità e la manutenzione anche per team non tecnici.
Sincronizzazione tra UX e logica back-end: i filtri di ricerca, che prima seguivano una logica strettamente strutturale, sono stati riorganizzati in base al comportamento reale degli utenti e alla frequenza d’uso. Risultato: +63% di conversione da ricerca a richiesta di preventivo nel primo mese.
Gestione emozionale del feedback: il portale è stato arricchito con microinterazioni coerenti, un sistema di caricamento che comunica progresso in tempo reale e messaggi di sistema scritti con tono di voce umano (es. “Ci siamo quasi! Prepariamo il tuo listino personalizzato…” invece del solito “caricamento in corso”).
Il risultato?
Un software più vivo, umano e riconoscibile, che ha portato non solo a una crescita delle performance (+37% in richieste tracciate), ma anche a un aumento del coinvolgimento da parte del team interno del cliente, finalmente a proprio agio con la piattaforma.
Conclusione
Il VibeCoding non è una moda, ma un modo di sviluppare software che mette al centro le persone.
Per noi di Tecnotrade, significa unire rigore tecnico e sensibilità umana per costruire soluzioni digitali non solo utili, ma anche piacevoli da usare.
E soprattutto, riconoscibili come espressione del tuo brand.
Perché oggi, nel mare di interfacce tutte uguali, a vincere non è il più veloce, ma chi riesce a comunicare meglio, già dal codice.